È il più antico ponte di Palazzolo, nonché quello dotato di maggior rilevanza storica.
Gli storici e alcuni dati archeologici collocano la sua costruzione tra il IV e V secolo, quando la nuova capitale dell’Impero Romano di Occidente, la città di Ravenna, necessitava di opportune vie di comunicazione verso Milano e le province nordoccidentali.
Realizzato su un tratto del fiume in cui in tempo di magra affioravano diversi isolotti che agevolarono la posa delle fondamenta, originariamente era dotato di quattro pilastri e cinque archi, ed era a schiena d’asino.
È il più antico ponte di Palazzolo, nonché quello dotato di maggior rilevanza storica.
Gli storici e alcuni dati archeologici collocano la sua costruzione tra il IV e V secolo, quando la nuova capitale dell’Impero Romano di Occidente, la città di Ravenna, necessitava di opportune vie di comunicazione verso Milano e le province nordoccidentali.
Realizzato su un tratto del fiume in cui in tempo di magra affioravano diversi isolotti che agevolarono la posa delle fondamenta, originariamente era dotato di quattro pilastri e cinque archi, ed era a schiena d’asino.
In epoca medievale, durante le dispute per i confini e i diritti sulle acque del fiume tra Brescia e Bergamo, vennero costruiti alle due estremità dei fortilizi, dei quali la torre della Rocchetta è un silenzioso e maestoso ricordo.
Per attraversarlo era richiesto il pagamento di un pedaggio, detto pontatico: il ricavato era poi diviso tra il Comune e l’Episcopato di Brescia.
In epoca medievale, durante le dispute per i confini e i diritti sulle acque del fiume tra Brescia e Bergamo, vennero costruiti alle due estremità dei fortilizi, dei quali la torre della Rocchetta è un silenzioso e maestoso ricordo.
Per attraversarlo era richiesto il pagamento di un pedaggio, detto pontatico: il ricavato era poi diviso tra il Comune e l’Episcopato di Brescia.
Nel corso del tempo le dimensioni del ponte subirono molte modifiche: il primo arco verso la piazza, ancora oggi esistente ma non visibile, venne chiuso e interrato quando si demolì il “torrazzo” (lafortificazione del ponte sul lato bresciano) e si ampliarono i fabbricati della Piazza del Mercato (attuale Piazza Roma) con la costruzione di un edificio porticato il cui scopo era di fungere da albergo per i viandanti.
I molti rimaneggiamenti subiti nei secoli hanno modificato il primitivo aspetto.
La struttura del ponte si regge su dei piloni di sostegno con base rotonda, in marmo bianco probabilmente di Botticino, di sicura epoca tardo-romana.
Su queste fondamenta più antiche poggiano poi gli speroni in pietra di Credaro che servono a proteggere i piloni stessi e impedire che la corrente del fiume Oglio possa danneggiarli.
Nel corso del tempo le dimensioni del ponte subirono molte modifiche: il primo arco verso la piazza, ancora oggi esistente ma non visibile, venne chiuso e interrato quando si demolì il “torrazzo” (lafortificazione del ponte sul lato bresciano) e si ampliarono i fabbricati della Piazza del Mercato (attuale Piazza Roma) con la costruzione di un edificio porticato il cui scopo era di fungere da albergo per i viandanti.
I molti rimaneggiamenti subiti nei secoli hanno modificato il primitivo aspetto.
La struttura del ponte si regge su dei piloni di sostegno con base rotonda, in marmo bianco probabilmente di Botticino, di sicura epoca tardo-romana.
Su queste fondamenta più antiche poggiano poi gli speroni in pietra di Credaro che servono a proteggere i piloni stessi e impedire che la corrente del fiume Oglio possa danneggiarli.