È chiamata Rocchetta la torre quadrata, appartenuta al complesso fortificato del rione di Mura (Rocha parva), che si affaccia sul vecchio ponte romano ed è contrapposta al Castello e alla Torre del Popolo.
Le ricostruzioni storiche fanno risalire la costruzione della Rocha parva allo stesso periodo in cui venne realizzata la Rocha magna (l’attuale Castello),ovvero tra IX e X secolo.
È logico del resto supporre che il sorgere di due fortilizi contrapposti debba essere stato pressoché contemporaneo e dettato dalle medesime necessità, il cui denominatore comune è da ricercare nella volontà di difendere l’attraversamento del fiume Oglio nel punto dove ancora oggi si trova il vecchio ponte.
È chiamata Rocchetta la torre quadrata, appartenuta al complesso fortificato del rione di Mura (Rocha parva), che si affaccia sul vecchio ponte romano ed è contrapposta al Castello e alla Torre del Popolo.
Le ricostruzioni storiche fanno risalire la costruzione della Rocha parva allo stesso periodo in cui venne realizzata la Rocha magna (l’attuale Castello),ovvero tra IX e X secolo.
È logico del resto supporre che il sorgere di due fortilizi contrapposti debba essere stato pressoché contemporaneo e dettato dalle medesime necessità, il cui denominatore comune è da ricercare nella volontà di difendere l’attraversamento del fiume Oglio nel punto dove ancora oggi si trova il vecchio ponte.
La Rocchetta era il punto di partenza di un terrapieno e di un fossato che circondavano il rione di Mura e giungevano sino al Torrione prima di scendere nuovamente verso il fiume, sull'attuale Lungo Oglio, dove ,nel contiguo giardino pubblico, ancora oggi si possono vedere alcuni dei resti delle antiche mura.
Il ruolo militare è intuibile grazie ai resti della torre stessa: sul lato nord sono visibili alcune monofore, mentre sul lato sud i supporti, in pietra di Credaro, sui quali poggiavano i graticci che proteggevano i soldati nelle ore diurne.
La Rocchetta era il punto di partenza di un terrapieno e di un fossato che circondavano il rione di Mura e giungevano sino al Torrione prima di scendere nuovamente verso il fiume, sull'attuale Lungo Oglio, dove ,nel contiguo giardino pubblico, ancora oggi si possono vedere alcuni dei resti delle antiche mura.
Il ruolo militare è intuibile grazie ai resti della torre stessa: sul lato nord sono visibili alcune monofore, mentre sul lato sud i supporti, in pietra di Credaro, sui quali poggiavano i graticci che proteggevano i soldati nelle ore diurne.
Nella prima metà del XV secolo essa era ridotta piuttosto male e le varie azioni belliche a cui fu sottoposta contribuirono a renderla ancora più malconcia, tanto che nella seconda metà del secolo venne abbandonata e subì smantellamenti e mutilazioni continuati per diversi secoli.
Nel XVII secolo venne abbassata e trasformata in campanile dotato di una campana e un grande orologio.
Per raggiungere la cella campanaria esiste ancora l'originale scala a chiocciola in pietra di Sarnico. La tessitura muraria della torre non è invece omogenea: negli spigoli è costituita da blocchi squadrati di pietra, mentre il resto è composto da ciottoli di fiume e mattoni.
Nella prima metà del XV secolo essa era ridotta piuttosto male e le varie azioni belliche a cui fu sottoposta contribuirono a renderla ancora più malconcia, tanto che nella seconda metà del secolo venne abbandonata e subì smantellamenti e mutilazioni continuati per diversi secoli.
Nel XVII secolo venne abbassata e trasformata in campanile dotato di una campana e un grande orologio.
Per raggiungere la cella campanaria esiste ancora l'originale scala a chiocciola in pietra di Sarnico. La tessitura muraria della torre non è invece omogenea: negli spigoli è costituita da blocchi squadrati di pietra, mentre il resto è composto da ciottoli di fiume e mattoni.